domenica 30 novembre 2008

Un incendio d'Amore

Durante l'Ascensione, Gesù gettò un'occhiata verso la terra che stava piombando nell'oscurità. Soltanto alcune piccole luci brillavano timidamente sulla città di Gerusalemme.
L'Arcangelo Gabriele, che era venuto ad accogliere Gesù, gli domandò: "Signore, che cosa sono quelle piccole luci?". "Sono i mie discepoli in preghiera, radunati intorno a mia madre. E il mio piano, appena rientrato in cielo, è di inviare loro il mio spirito, perché quelle fiaccole tremolanti diventino un incendio sempre vivo che infiammi d'amore, poco a poco, tutti i popoli della terra!".

L'Arcangelo Gabriele osò replicare: E che farai, Signore, se questo piano non riesce?". Dopo un istante di silenzio, il Signore gli rispose dolcemente: "Ma io non ho un altro piano...". Una Parola di luce... Tu sei una piccola fiaccola tremolante nell'immensità della notte. Ma fai parte del piano di Dio. E sei indispensabile. Perché non ci sono altri piani...

lunedì 24 novembre 2008

Come posso conoscere Dio?


Può trovare Dio chi lo sta cercando? Vorrei tanto sapere dove posso trovarlo.

Idee moderne? Furono scritte, circa tremila anni fa. Ogni razza e popolo sin dall'inizio dei tempi hanno tentato di trovare Dio. C'è qualcosa, nel profondo di noi tutti, che ci spinge a ricercare Dio_ sia che lo riconosciamo o No. Tutte le grandi regioni del mondo fanno parte di quella ricerca.
Ma se siamo chiamati ad approfondire la nostra conoscenza di Dio, è anche vero che non possiamo farlo da soli.

È Dio che deve fare il primo passo nei nostri confronti. Egli deve rivelarsi più chiaramente di quando possa fare attraverso il solo mondo creato. Nel passato Dio ci ha fatto conoscere la sua volontà attraverso uomini santi che vissero vicini a Lui. Egli donò a Mosè le leggi della morale, i Dieci Comandamenti, non solo per il popolo ebraico ma certamente anche per ogni popolo di ogni tempo. Se queste leggi fossero rispettate, il mondo sarebbe un luogo assai più felice, senza furti, omicidi e violenze.
Ma la gran rivelazione finale di Dio si verificò nella persona di Gesù. qualsiasi altra cosa o persona sono ombre confuse. Quando ci rivolgiamo a Gesù, vediamo Dio in persona. Uno dei discepoli di Gesù, Filippo, gli fece questa richiesta:
Mostraci il Padre. solo di questo abbiamo bisogno .
Gesù rispose:
Chiunque abbia visto me ha visto il Padre .
Nel resoconto evangelico della vita di Gesù, Giovanni è attento a mostrare che Gesù non è venuto all'esistenza in Betlemme. Quello era solo il modo che ha scelto per fare il suo ingresso nel mondo.
Ma Egli esiste da sempre.
Egli era presso Dio ed era una cosa sola con Lui . Fin dall'inizio egli era presso Dio.
Per mezzo di Lui Dio ha fatto ogni cosa, Egli era la fonte della vita .
Egli sì fede uomo e, pieno di grazia e verità, visse tra noi vedemmo la sua gloria, la gloria che gli apparteneva in quando figlio unigenito del Padre.

domenica 23 novembre 2008

Festa di Cristo Re


Omelia domenicale
Oggi è la festa di Cristo, Re dell’Universo.
È una celebrazione che ci aiuta a trovare il senso della nostra vita, dell’universo intero, della misteriosa ed affascinante “creazione”.
Scopriamo di appartenere a qualcuno, che non siamo persi nel caso!
Ma che tipo di re è il Signore?
Come comanda?
Che vuol dire che siamo suoi?
Ci domandiamo anche: se è davvero re, il re, perché non mette tutte le cose a posto?
Perché non vince definitivamente sul male, sul dolore, su quanto rende la vita triste e segnata dalla divisione?
Tutti noi facciamo fatica a stare a sentire per davvero qualcuno; vogliamo sempre fare come diciamo noi; siamo riottosi a qualsiasi obbedienza; assecondiamo la vera tirannia che sono i nostri stati d’animo; temperiamo così poco il nostro cuore, eppure proprio noi finiamo per cercare un re che non ci chieda nessuno sforzo.
Cristo è re, e comanda davvero.
Giudica e giudicherà.
È re di amore e per questo dona tutto se stesso.
Il suo limite è che noi non siamo suoi!
Siamo liberi di esserlo.
Tanti “io” si fanno re, cercano di imporsi sugli altri, si mettono al centro e diventano come malati, perché il senso della nostra vita tutti noi lo troviamo solo legandoci agli altri. Gesù, re di tutto e di tutti, diventa fratello e s’identifica in coloro che dipendono in tutto dagli altri, che hanno bisogno di essere amati in maniera concreta, in cui manca qualcosa perché possiamo dargliela.
Siamo suoi quando impariamo ad essere degli altri, ad avere un cuore, a volere bene!
Tutti restano sorpresi.
Non ti ho visto!
Non vedere, essere ignoranti di qualcosa non giustifica!
Come? Quando non ti ho visto?
Quando pensavi alla tua fame; quando non avevi tempo per ascoltarmi;
Quando sei rimasto indeciso ed alla fine non hai fatto nulla; quando hai calcolato che non ti conveniva;
Quando hai pensato che ero solo un problema ed hai assecondato il tuo fastidio;
Quando hai pensato che tanto era inutile fare qualcosa; quando ti sei creduto troppo importante per un gesto concreto;
Quando hai pensato che se ero così era per colpa mia;
Quando hai giudicato invece di volere bene;
Quando hai creduto più importanti la carriera o quello che avrebbero pensato gli altri se ti avessero visto aiutare un povero; quando non hai fatto nulla per non legarti;
Quando hai pensato che avevi troppi problemi tu o che avevi già fatto abbastanza, e che io non c’entravo nulla con te;
Quando hai voluto tenere tutto per te;
Quando hai cercato di verificare se era proprio vero che avessi fame;
Quando hai avuto paura e non l’hai vinta con l’amore; quando non hai creduto vero quello che tu non vivevi;
Quando hai pensato che c’è sempre tempo per aiutare e che un’occasione vale l’altra; quando non ti andava e basta;
Quando ti sei sfogato proprio con chi è più povero o malato e li hai umiliati con il tuo rifiuto;
Quando hai creduto che tanto non potevi fare nulla.
È facile credere poco importanti i gesti umili del volere bene.
Non dire: io non ho niente da dare. Non è vero.
Gesù parla di dare pane, acqua, vestiti, tempo, affetto; visita, presenza, insomma gli infiniti e possibili gesti dell’affetto.
Ma è vero anche il contrario: quando ti ho visto affamato e ti ho dato da mangiare?
Quando sei venuto a trovarmi?
Quando hai dato coraggio a me che affrontavo il tunnel della paura?
Quando sei stato attento, premuroso, mi hai aspettato, non sei andato via subito?
Quando mi hai preso la mano?
Quando hai perso il tuo tempo con me che ti sembravo solo un problema? Quando non hai avuto paura?
Quando ti sei preso un po’ del mio dolore?
Quando hai smesso di pensare solo a te, di cercare solo i soldi, gli onori, i tuoi vestiti o la convenienza e mi hai aiutato proprio perché non avevo nulla da darti in cambio?
Quando hai sentito tua la mia solitudine, il mio freddo, la mia paura nella malattia, la disperazione nel carcere?
Quando non hai pensato che eri troppo piccolo?
Quando non ti sei accontentato solo di avere ragione o delle teorie ma mi hai incontrato nella carne?

giovedì 20 novembre 2008

Perché credere in Dio?

Chi è questo Dio in cui credono i cristiani? Che aspetto ha? Cosa significa avere fede?
Dio è il nome dato al creatore della vita. Infatti, o crediamo in Dio creatore, o dobbiamo credere che tutto avviene per caso. Non è facile provare l'esistenza di Dio con pura ragione, quasi che l'esistenza di Dio sia la conclusione di un ragionamento logico. Ma, allo stesso modo, non possiamo portare una prova logica dell'amore, eppure questo non significa che l'amore non esiste! Il meraviglioso sistema solare e il mondo in cui viviamo richiedono un esperto modellatore, un architetto, un ingegnere e un artista. Questo grande essere noi lo chiamiamo Dio.

Noi esseri umani viviamo nel tempo, abbiamo un inizio ed una fine. E siccome siamo fatti così tendiamo a pensare che anche per Dio sia la stessa cosa. Ma la Bibbia ci dice che Dio non ha inizio né fine. Egli non è soggetto al tempo come lo siamo noi. Lo spazio non ha inizio né fine, perché si distende in maniera illimitata. Troviamo difficile afferrare questo concetto perché le nostre menti sono limitate. Possiamo capire solo ciò che vediamo e conosciamo, e pensiamo che questo sia tutto ciò che può essere.


Ma Dio è molto più grande di quello che le nostre menti possono afferrare. Egli c'è da sempre: non cambia mai, né invecchia come facciamo noi. Dio è l'unica cosa che non cambia in mondo mutevole. Il mondo che Dio ha fatto è di una bellezza e un ordine straordinari. L'intero mondo della natura mostra chiaramente i segni di un progetto e presuppone l'esistenza di leggi naturali. Piantiamo il bulbo di un narciso ed ecco spuntarne il fiore.


Il minuscolo uovo nel corpo di una donna viene fecondato, ed ecco che si sviluppa un bimbo con tutto il complicato meccanismo di orecchie e occhi, mente e cuore. Ma nessun genitore può donare la vita a quel bambino. È Dio che dona la vita _ quello strano, intangibile mistero che resiste ad ogni analisi e che nessuno, tranne Dio, può creare.


Non possiamo vedere Dio, sebbene tutto intorno a noi sia segno della sua presenza operante. Ma ci sono molte cose nella nostra vita quotidiana che non possiamo vedere il vento, l'elettricità, l'aria, le onde radio eppure sappiamo che ci sono.
Non possiamo vedere l'amore, eppure sappiamo che c'è nelle persone che si preoccupano per noi. non possiamo vedere Dio con i nostri occhi, ma sappiamo nel profondo di noi stessi che egli c'è. Dio non ha un corpo umano come il nostro. Questo non significa che non abbia una personalità. Gesù disse: Dio è spirito. Egli è pieno di forza attiva e di vita, senza limiti di tempo o di spazio. Anche noi abbiamo uno spirito, un'anima. Essa è la fonte di tutti i nostri ideali, speranze e pensieri.

Dio è tutto questo, ma alla perfezione. Non c'è da sorprendersi se Gesù ha affermato che è proprio questo Dio grande, padre di tutti, che dobbiamo adorare in spirito e verità

Abbà Padre

Gesù è morto anche per te!

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